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TRACCIA 02/05 
MANIFESTO ERETICO
A 1°
Il gruppo A.1° è un collettivo informale ed inter-disciplinare senza sede fisica.
Per motivi di distanza dei membri il gruppo non vive in un spazio fisico e le piattaforme on-line sono il luogo scelto per l’incontro e la creazione. Il collettivo vive nella marginalità dei ritagli di tempo e nell’angusto spazio virtuale e da questa marginalità trae la sua direzione.
Componenti:  Giovanni Fabbri, Marco tedesco, Margherita Lia Tommasi, Nicola Biagetti, Alessandro Pedrazzoli, Marta Copetti, Francesco Gugliotta, Maria Rimondi, Francesco Garrone


ABSTRACT

L’antropizzazione è la traduzione spaziale delle forze invisibili che governano la collettività che vive un determinato luogo e ne è l’artefice, nel più ampio ambito dell’opera antropica si colloca l’architettura. Per capire la nostra architettura dobbiamo saper leggere la nostra società e
coglierne la cifra.  La direzione dominante, il gruppo etnico dominante, la religione dominante, il pensiero dominante, definiscono la cifra antropologica della collettività, e tanto più quest’ultima si sente minacciata, tanto più  l’esclusione di tutto ciò che è diverso si fa più palese e violenta. Questa forma di controllo della collettività su sé stessa (che ne determina la sopravvivenza) non si manifesta tanto nella volontà palese di  raggiungere obiettivi comuni, ma in un condiviso sistema di divieti che
impostano la rotta di “ciò che si puo’...”. A fronte di questo l’Autonomia intellettuale diventa l’esercizio costante  che da architetti dobbiamo fare: capire quali siano le direzioni verso le quali la società tende e comprendere se queste siano per noi giuste. Ciò richiede lo sforzo di impostare una rotta, la ridefinizione degli obiettivi e il rischio dell’ignoto, ma a priori la presa di coscienza della realtà e la ricerca  del giusto, attraverso la personale costruzione di un sistema di valori. L'obiettivo di questo contributo è quello di determinare le condizioni strutturali che noi percepiamo come generatrici della censura della quale il  progettare è soggetto. Dinamiche generate dal contesto in cui operiamo:
post storico, iper tecnico e liberista. Oggi che il costruire è concepito come un tamponare necessario per una  pace sociale da conservare ad ogni costo, nient’altro che la traduzione spaziale della volontà inconscia di mantenere lo status quo in assenza di obiettivi condivisi, ci piacerebbe minare le convinzioni più “sane” che sin dall’accademia ci vengono proposte. Partendo dalla definizione di queste  condizioni vorremmo redigere una sorta di manifesto eretico, un piccolo contributo per la liberazione del pensiero architettonico. Una volta realizzato, questo verrà trasmesso ad alto volume con l’aiuto di  un megafono in un luogo dal forte significato simbolico, un luogo capace di
“reagire” a quanto scritto.  Se il manifesto sarà letto da una persona sola con l’aiuto di un megafono, poi lo strumento verrà lasciato a terra e sarà possibile ai presenti raccogliere l’amplificatore ed esprimere una reazione a quanto ascoltato. La registrazione ambientale ed i successivi contributi formeranno l’audio di  questa puntata di Traccia.



TRACCIA
audiomagazine critico teorico di architettura

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