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BEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEP!!!
Un beep è un segnale acustico che corrisponde a una frequenza audio precisa (1khz), un dato quantitativo il cui uso sottende sempre un giudizio di valore: a fronte di comunicazioni e messaggi differenti, è un’unità semantica universale che può occultare volgarità di ogni tipo o impedire la diffusione di qualsiasi informazioni ritenuta sensibile. L’ideazione del primo strumento istantaneo per censurare i contenuti delle trasmissioni radio risale agli anni ‘50: due nastri, posti a 3 metri l’uno dall’altro, registravano la trasmissione in diretta e la riproducevano con 7 secondi di differenza su una bobina di riavvolgimento.
Questo permetteva un ritardo sufficiente a modificare le registrazioni giustapponendo un suono ad alta frequenza su eventuali contenuti ritenuti inappropriati: il corrispettivo audio dell’annerimento di documenti top secret, dei drappi sui nudi nella Cappella Sistina o dei segni tipografici @#$!%& nei fumetti.
Questo permetteva un ritardo sufficiente a modificare le registrazioni giustapponendo un suono ad alta frequenza su eventuali contenuti ritenuti inappropriati: il corrispettivo audio dell’annerimento di documenti top secret, dei drappi sui nudi nella Cappella Sistina o dei segni tipografici @#$!%& nei fumetti.
Oggi il beep, svincolato dal suo utilizzo prettamente radiofonico, è diventato un’onomatopea universale che consente di censurare alcuni contenuti, concedendo comunque la possibilità di comprenderne il senso e intuirne la forma.
Per il secondo numero, Traccia invita a interrogarsi su ciò di cui non si può/si evita di… in architettura; a esplorare i dispositivi censori e la loro applicazione spaziale; a problematizzare la funzione selettiva volta a deformare elementi inaccettabili e le strategie di esclusione con connotazione politica, sociale e spaziale; a riflettere sul possibile capovolgimento di senso degli atti di censura e sulle pratiche sovversive e di disobbedienza che questi possono innescare.
Per il secondo numero, Traccia invita a interrogarsi su ciò di cui non si può/si evita di… in architettura; a esplorare i dispositivi censori e la loro applicazione spaziale; a problematizzare la funzione selettiva volta a deformare elementi inaccettabili e le strategie di esclusione con connotazione politica, sociale e spaziale; a riflettere sul possibile capovolgimento di senso degli atti di censura e sulle pratiche sovversive e di disobbedienza che questi possono innescare.
CALENDARIO
01 MARZO - lancio call
20 APRILE - deadline scheda descrittiva
30 APRILE - invio commenti
01 MARZO - lancio call
20 APRILE - deadline scheda descrittiva
30 APRILE - invio commenti
10 GIUGNO - deadline full audio
10 LUGLIO - invio esiti peer review
15 SETTEMBRE - pubblicazione
TRACCIA
audiomagazine critico teorico di architettura
redazione@tracciazine.it