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BEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!


TRACCIA 02/04
MELODIA REPRESSA
Giacomo Giromella
Giacomo Giromella, 1997, Sarzana (SP). Dopo la maturità classica, mi diplomo al Conservatorio. Continuo con il mio perfezionamento musicale e da subito intraprendo la carriera da orchestrale in Italia e all’estero. Adoro scrivere musica, ascoltarla, stare tra i miei amati cavalli, dedicarmi al giardinaggio.


ABSTRACT

Architettura spaziale, architettura sonora: Spazio e Tempo.
Da quando la specie umana ha iniziato a farsi civiltà, ebbene convenzioni, regole, schemi mentali, linguaggi comuni, proporzioni ci hanno costantemente seguito nella nostra storia ed in ogni ambito. Ciò ha portato inevitabilmente -e qui il tema della traccia- a stabilire ciò che “non si può/si deve evitare di/si può fare/non si può  fare/è permesso/è vietato/si deve”... Dunque la Musica come architettura di suoni, rappresentazione del tempo. Essa, come l’architettura più propriamente spaziale, ha visto ogni cambiamento storico-sociale essere seguito o anticipato (repentinamente o gradualmente, ma quasi sempre faticosamente) da una sua evoluzione in fatto di “regole” formali da seguire o evitare.
Nella traccia sonora proposta c’è una protagonista, la melodia, e un’antagonista, la voce della censura. La prima, partendo da un dato schema, vorrebbe librarsi proseguendo per una strada espressiva libera ed autentica. La seconda, invece, ogni volta lo impedisce, ammutolendo e facendo ritornare la melodia tematica alloschema iniziale. Questo viene in effetti ripercorso e variato. E alla fine riesce la melodia a fare spazio alla sua espressione combattendo contro il giudizio irrefrenabile della regola? Con ironia, in questo breve dialogo sonoro confini ecompromessi tra libertà e censura vengono esplorati.

Questa traccia è pensata, scritta ed eseguita per uno strumento solo, il corno, intervallato dal suono meccanico ed elettronico del “beep” di censura. Le due parti distintive della traccia stessa appunto. Il corno rappresenta da secoli l’outsider dell’orchestra tradizionale. Utilizzato in ambiente extra-musicale è stato poi introdotto lentamente e gradualmente nell’orchestra classica sino a diventarne una componente fondamentale. Lo strumento infatti inizialmente non prevedeva un uso prettamente artistico-musicale ma era coinvolto in varie situazioni che richiedevano la trasmissione di forti segnali, messaggi codificati, squilli e comunicazioni di vario genere. Il corno ancora oggi, pur nella sua evoluzione anche tecnica e costruttiva, riporta la sua suggestiva connotazione facendo “irruzione” nella scrittura musicale come simbolo di libertà, forza della natura e scardinamento degli schemi.



TRACCIA
audiomagazine critico teorico di architettura

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